Storia, legende, Monte li Foj…

Storia, legende, Monte li Foj…

IV-I sec a.C.

Roma repubblicana

Nel 1985 la Soprintendenza archeologica di Basilicata, ha effettato uno scavo in località Assunta, a circa 400 m dalla chiesa, per recuperare una sepoltura del IV sec a.C. Di questa si sono conservate alcune pietre della struttura e parte dello scheletro. Accanto ad esso i vasi del corredo, tra cui un cratere, di produzione indigena, trovato nella cultura apula, lucana e campana della fine del IV sec a. C. Ritrovamenti di ruderi, frammenti in terracotta, e di ceramica, tombe in zona: Serra del Fennone, Serralta, Bosco Tre Case, Campo di Donei, Castelli. A questa età si fanno risalire i tre bassorilievi murati nella facciata a destra del portale della chiesa dell’Annunziata.

X-XIII sec

Età Normanna

Regno di Sicilia: Ruggero II d’Altavilla – Federico II di Svevia – Manfredi 1266: fine della dinastia Normanno – Sveva ed inizio dinastia Angioina

Sono di questa epoca le prime notizie certe su Picerno, quando ne erano Signori i Pocomato. In questo periodo (XI sec) fu edificata la torre Normanna, nella zona nord dell’attuale centro storico, torre che molto probabilmente fu fatta ingrandire dallo stesso Federico II per rinchiudervi alcuni prigionieri (XIII sec). Altra torre di dimensioni più piccole fu costruita nella parte sud, nella zona detta di San Leonardo. In questo periodo furono molto probabilmente edificate le prime abitazioni in posizione vicinoria alla torre Normanna e precisamente tra l’attuale piazza Statuto o porta San Lorenzo, corso Umberto, Pianello.

XV sec

L’Italia meridionale è teatro di guerre tra Angioini ed Aragonesi.

Nel 1412 la Sicilia fu annessa al Regno di Aragona, diventandone un vice regno. Nel 1442 Alfonso V il Magnanimo si impadronì di Napoli riunificando l’Italia meridionale sotto la dominazione aragonese.

1456 Picerno, come del resto la Basilicata e l’Italia meridionale, viene sottratto da Alfono D’Aragona agli uomini fedeli a Roberto D’Angiò e diventa feudo dei Caracciolo, duchi di Martina Franca.

Di questo secolo è la chiesa dell’Assunta, dedicata appunto all’Assunta, dedicata appunta all’Assunzione della Beata Vergine Maria, ed ubicata sopra una piccolo altura posta al centro della valle sottostante il centro abitato, e probabilmente chiesa Madre fino alla costruzione dell’attuale parrocchia di San Nicola. In questo periodo viene ampliata la torre Normanna, alla quale si aggiungono le quattro torri più piccole collegate da mura e circondanti la torre preesistente.

XVI sec

Francesi e Spagnoli si alleano contro gli Aragonesi di Napoli per la spartizione dei loro domini. Gli Aragonesi vengono sconfini, ma immediatamente dopo, Francesi e Spagnoli si fanno guerra. Vincono gli Spagnoli e nel 1505 tutta l’Italia meridionale passa sotto la loro dominazione.

In questo secolo Picerno, come del resto tutta la Lucania, visse una vita misera ed i suoi abitanti condussero un’esistenza di privazioni. Nella prima metà di questo secolo giunsero a Picerno una comunità di Padri Minori Cappuccini, e fu fiorente uno studio di teologia con noti maestri. Tra gli allievi va ricordato il picernese Carlo Tirone che dopo i primi studi di filosofia e diritto presso lo studio dei Cappuccini, si trasferì a Napoli. Divenuto avvocato, ricoprì il  posto di giudice e nel 1605 fu nominato Consigliere di Santa Chiara. Morì a Napoli il 10 maggio del 1609. Il 31 luglio del 1561 un terremoto danneggiò la terza parte degli edifici di Picerno. Nel 1588 fu decisa la costruzione di un convento con chiesa annessa, dedicata a San Francesco, nel luogo detto Paschiere. Della seconda metà del XVI sec è la costruzione di palazzo Calenda, con due ingressi: uno in via Mario Pagano e l’altro in viale Giacinto Albini. Su una delle cime di monte Li Foj fu eretta la chiesa del Salvatore, che poggia su una serie di grotte, su un antico Santuario databile intorno al XII sec.

XVII sec

Durante il dominio spagnolo si registrò una lenta e continua decadenza, sia nell’Italia meridionale che negli altri territori italiani dominati dagli Spagnoli. Il grande potere di latifondisti e baroni non consentì la modernizzazione delle strutture agrarie né la modernizzazione dello Stato. Per tale motivo si assistette ad un progressivo impoverimento, ad un continuo flusso migratorio ed all’esplosione del banditismo.

Nel 1647 a Napoli scoppia la rivolta di Masanielo (Tommaso Aniello) contro il governo spagnolo, terminata con l’assassinio dello stesso e la restaurazione del dominio della Spagna.

Nel 1611 venne edificato il primo nucleo della chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, Patrono del paese, su quella che un tempo era la cappella del palazzo feudale.

Nel 1630 il feudo di Picerno passò alla duchessa Maria Spinelli. Anche Picerno si unì alle lotte antifeudali e antibaronali scoppiate a Napoli nel 1647.

In un documento del 1696 si legge come Picerno manifestasse il proprio disappunto circa il comportamento del feudatario Spinelli, denunciandone le malefatte. L’8 settembre 1964 un terreno provocò la caduta di 90 case.

XVIII sec

Il XVIII è un secolo complesso per i tanti avvenimenti storici, culturali, economici e politici.

È il secolo dei Lumi: l’uomo usa la ragione per raggiungere la verità e liberarsi da ogni tipo di superstizione e pregiudizio. Politicamente, per la prima volta, si parla della divisione dei poteri e si combatte contro l’idea del sovrano assoluto e dell’uomo come suddito del sovrano. Da queste idee scaturiranno: la rivoluzione americana con la conseguente nascita degli Stati Uniti d’America e la rivoluzione francese. Un’altra rivoluzione di questo secolo è quella industriale, nata in Inghilterra e diffusasi gradatamente negli altri stati europei. Nell’Italia meridionale dopo un periodo in cui vi è il dominio austriaco, nel 1734 Regno di Napoli diviene un dominio borbonico. I Borboni sono una dinastia spagnola che dominerà questo regno fino all’unità d’Italia. Sotto questa dinastia l’Italia meridionale si dotò del primo tratto di ferrovia di tutta la penisola e di alcune industrie che furono irragionevolmente smantellate dai Savoia. Alla fine del secolo con la discesa di Napoleone Bonaparte, in Italia nacquero le repubbliche Sorelle. Nel Regno di Napoli nacque la Repubblica Partenopea.

All’inizio del ‘700 Picerno contava circa 2700 abitanti ed era feudo dei principi Pignatelli di Marsico Nuovo che nel 1716 lo avevano acquistato dagli Spinelli per 64000 ducati, ed a loro rimase sino all’eversione della feudalità. La chiesa collegiata di San Nicola il cui nucleo era stato costruito già nel 1611, nel 1727 venne ampliato, con la costruzione del coro, della sacrestia, del campanile; architetto della nuova struttura fu Biagio Calenda, di Picerno. Oggi la chiesa Madre è annoverata tra le “bellezze d’Italia”. Del 1700 è anche la chiesa privata di San Pasquale, al cui interno è posto un altare in pietra calcarea ed al di sopra una tela ad olio raffigurante il Santo. Di questo secolo è il palazzo ubicato lungo corso Vittorio Emanuele, già di proprietà dei baroni Carelli, feudatari dei principi Pignatelli che nel 1919 lo vendettero a Giuseppe Lazzari. Il popolo picernese nel 1799 partecipò con convinzione alla nascita ed alla difesa della Repubblica Partenopea. La resistenza di donne e uomini picernesi, contro i Sanfedisti, valse al paese il titolo di “Leonessa della Lucania”. Certamente è una delle pagine più eroiche della storia di questo popolo, che si concluse il 10 maggio del 1799, quando sul Sagrado della chiesa Madre dal bandito Sciarpa e dalle sue truppe furono trucidate ben 70 persone, tra cui 19 donne.